curiosità stroriche padovane  1°

LAVORl PUBBLICI


Anche nei tempi antichi le opere di pubblica utilità erano favorite dai Governi e formavano scopo importante delle loro deliberazioni. Padova retta, forte e potente Repubblica, fino dal 1200 dedico tutto il suo potere a quelle opere che potevano agevolare i commerci le comunicazioni con le città vicine. Fino dal 1210 essa costruì la strada dal Ponte Pontecorvo a Piove di Sacco, e nel 1216 quella da Padova a Bovolenta, che erano entrambi paesi di grande commercio. Per scopo militare nel 1265 costruì quella che dall'antica via di S. Prosdocimo conduce a Montegalda, poi chiamata del Piovego.

Divenuta poi signora di Vicenza pose molta cura alla strada che conduce a quella città, e fu a quel tempo che incomincio il sistema di inghiaiare le strade con la ghiaia del Brenta, ed in quel tempo anche comincio a lastricare le vie interne della città e dei sobborghi.

Padova lavoro molto anche a scavare canali, e nel 1314 perduta Vicenza, scavo la Brentella da Limena a Brusegana, onde aver l'acqua in città ogni qual volta i vicentini, per cagione di guerra, avessero sviato il Bacchiglione a Longare per privare di acqua Padova. Molti lavori Padova esegui lungo il Brenta, e questi lavori furono cagione di molte guerre con Venezia, poiché i padovani per salvare i loro ricchi terreni dalle frequenti inondazioni, tendevano ad abbreviare il corso del fiume, ed'i veneziani invece volevano allontanarlo dalle lagune, onde non le riempisse con Ie sabbie che deponeva.

Non si conoscono i nomi di quei valenti idraulici, che in quei secoli oscuri, con scarse cognizioni matematiche, fecero pei fiumi del nostro territorio, tali operazioni che destano meraviglia anche nei moderni ingegneri. Delle famose arginature dei fiumi fatte dai padovani, ne parla anche Dante, che nel canto XV del suo «Inferno» le paragona a quelle fatte in Fiandra contro il mare, e dice:

.... e gli argini
E quali i Padovan, lungo la Brenta
Per difender lor ville e lor castelli
Anzi che Chiarentana il caldo senta.

Per Chiarentana il Poeta intendeva il Monte Carenzana in Tirolo, ove col caldo si scioglievano le nevi e ingrossavano la sorgente del Brenta.

 

 

 

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Ignazio Sommer (Merzio)